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Vengono poi le informazioni ampie, dettagliate del Notaio Cristiani che era stato cancelliere del processo anteriore, il quale ha certezza morale e materiale d'ogni cosa

 

   …… Interr. si   in   processibus   et   examinationibus factis de dictis mulieribus per praef. fratrem Joachinum nominatae sint aliquae personae suppositae jurisdictioni praef.ti d.i.; Vicarij.... quod ipsas debeat propalare non obstante juramento per ipsum praestitum de non propalando aliqua constituta in ipsis processibus, et a quo juramento cundem liberavit et liberat prout etiam liberatus est.... ad exaltationem fidei christianae et depressionem haereticae pravitatis respondit quo norninatae fuerunt quaedam mulieres numero tres videlicet Steffanina de la Ferrara, quae post adventum ipsius d.ni Vicarij ad dictam terram auffugit primo mano ex dicta terra et accessit ad locum ripaltae (Rivolta) prout dici audivit, et alia vocata Venturina de Palazago, et praedicta Maria appellata Lovessa et quae tres nominatae fuerunt nominatae tamquam maleficae et complices factae maleficiorum et haereticorum videlicet dicta leonarda igni traddita nominavit dictam Mariam et Venturinam, dicta vero Cossina dicta Imola .... nominavit dictam Steffaninam vidisse in loco appellato Tuneda in confìnibus Cropolli Inzaghi et Cassiani ubi comodebant.de cerasis et insalata simul cum demonibus. Interrog. in quo loco dicta leonarda viderat dictam Mariam et Venturinam respondit in campaneis trivilij et farae ultra abduam ubi coregiabant et tripudiabant simul cum demonibus. Int. si huiusmodi   perpetrabant de die   vel de nocte .... respondit de nocte.

Int. quae nefanda comittebantur contra fidem Catholicam respondit quod deum omnipotentem Christumque redemptorem mundi eiusque filium, fidem Catholicam virginemque gloriosam et sanctum baptisma et omnes sanctos et sanctas abnegabant, crucem pedibus et aliquando ano seu podice conculcabant et aliquando etiam sanctiss. corpus Christi quod recipiebant tempore pasquali a sacerdotibus pedibus et podice conculcabant aliquando in cloachis seu in straminibus et aliquando pedibus arborum sepeliebant aliquando canibus gallinis et ochis ad comedendum proijciebant, infantes occidebant. Int. an manu violenta an aliqua alia arte respondit quod tam manibus proprijs ipsos infantes strangulabant et sanguinem ex naribus seu cerebrum suggebant et alias diversimode. Int. si aliqua ex dictis .... superius nominatis comiserit aliquod ex praedictis criminibus respondit quod credit dicta crimina' fuisse per ipsas perpetrata.............................  

(…Interrogata se nei processi e nelle interrogazioni fatte in merito alle succitatwe donne attraverso il suddetto fratello Gioacchino e se fossero state nominate altre persone alla giurisdizione sotto l’egida del succitato vicario….. che deve svelare le stesse streghe nonostante il giuramento prestato che non fosse divulgata nessuna cosa fatta negli stessi processi e dal qual giuramento quello stesso libera come anche fu liberato…. all’esaltazione della fede cristiana e alla deprecazione della cattiveria rispose che furono nominate alcune donne nel numero di tre come la Steffanina da   Ferrara, che dopo l’arrivo dello stesso Vicario fuggì di prima mattina dalla succita terra e giunse al luogo di Rivolta, e un’altra di nome Venturina proveniente  da Palazzago, e la suddetta Maria chiamata Lovessa e che le tre nominate come malefiche e complici e autrici dei malefici e delle eretiche azioni come la succitata Leonarda affidata al fuoco (fatta bruciare) nominò la detta Maria e la Venturina , e la strega detta Cossina nomata Imola… nominò di aver visto la succitata Steffanina in un luogo chiamato Tuneda ai confini di Groppello, Inzago e Cassano dove prendevano cibo da ciliegie e insalata come facevano i demoni. Interrogata in qual luogo la succitata Leonarda aveva visto le streghe Venturina e Maria risposero nelle campagne di Treviglio e Fara oltre il fiume Adda danzavano smodatamente assieme ai demoni. Interrogata se facevano cose di questo genere sia di giorno che di notte… rispose di notte. Interrogata quali delitti venivano commessi contro la fede Cattolica rispose che le streghe rinnegavamo Dio Onnipotente e Suo figlio, la fede cattolica, la Vergine gloriosa ( la Madonna ) e il santo Battesimo e tutti i santi e le sante. E inoltre disse che a volte  pestavano la croce coi piedi e a volte la mettevano sotto l’ano o sedere e a volte il corpo santissimo di Cristo (ostia) corpo (ostia) che ricevevano a Pasqua dai sacerdoti e anche quello si mettevano sotto il sedere: a volte nelle cloache, a volte negli strami e a volte le seppellivano ai piedi degli alberi. A volte le gettavano sia alle oche, sia ai cani, sia alle galline affinché insieme le mangiassero. Interrogata se avessero fatto ciò con la mano o con qualche altro strumento rispose che strangolavano gli infanti con le proprie mani e che il sangue che gocciolava dalle narici anche copioso succhiavano e facevano altre cose similari. Interrogata se qualcosa dalle cose dette…. più sopra nominate   commise qualcuno fra i precedenti crimini rispose che detti crimini furono da loro stesse commessi…..)

 

E lo conferma con deposizioni di altri particolari, sui quali non  ha dubbio alcuno.

Seguono le deposizioni del Podestà Ambrogio Mapello e dei due Consoli: il secondo di questi Martinolo de Leucho cita un fatto che riguarda la Steffanina, che è fra tutte la più gravemente indiziata e presa di mira dalla paurosa ignoranza dei suoi terrazzani::

 

………Int. quid dici audiverit de istis mulieribus respondit quod intellcxit quod sunt striae et vadunt in strigotio et quod aliud non intellexit. Interr. a quibus   praedicta   dici  audivit   dixit   quod publice per totam terram ita fertur .... sed   bene   dici   audivit a uxore sua et a d.na Helisabet uxore d.ni Georgij .... "quod praedicta Steffanina de la Ferrara tempore obitus condam d.ni Johannis de Leucho eorum patris accessit   ad  ipsas.... et ab eis instanter   petiit ut vellent   sibi   dare acum seu Chugiam   cura   qua   vestimenta dicti   condam d.ni Johannis dum esset vestitus post   eius   mortem   fuerant cussita.   Et quod tunc praedictae eius uxor et cugnata petiverunt ab ipsa quid de ipsa Chugia facerc vellet et quod dicta Steffanina eis respondit quod volebat facere certuni quid ad hoc ut d.nus Lanselmus  (l'Anselmo)   de Cropello . . . . non luderet ad Chartas prout ille tunc faciebat, de quo ludo maximum despendium parabatur. Quo intellecto dictae eius uxor et cugnata maxime increpaverunt dictam Steffaninam et a se expulerunt quia putabant praedicta  facere  velle   virtute mallefìca....   Interr. de tempore dixit quod possunt esse viginti quattuor anni.... (Interrogata che cosa avesse udito in merito a queste donne rispose che ha capito cosa sono le strie  e vanno nello strigozio e che non capiscono altro. Interrogata da chi udì che quelle cose erano state dette e che pubblicamente per tutta la terra così si tramanda….  ma che udì bene dire da una donna di sua conoscenza cioè dalla signora Elisabetta e dal signor (Georgi-Giorgio)…  che la suddetta Steffanina proveniente da Ferrara al tempo dell’avvenuta morte del signor Giovanni da Lecco, padre di quelle, venne da quelle… e da quelle subito si diresse affinché volessero dargli un ago o gugia per mezzo del quale legare e cucire i vestiti del signor Giovanni che gli erano messi e cuciti dopo la sua morte. E che cosa mai avvesse vuluto fare della stessa gugia e che la stessa Steffanina rispose loro che voleva rendere noto il luogo dove il signore Anselmo da Groppello… non giocasse a carte come allora faceva e dal qual gioco si procurava una grandissima spesa. Capito e inteso ciò la moglie di quella persona succitata e la sposata donna accusarono la stessa Steffanina e la espulsero perché ella faceva le cose predette con una sorta di malefica virtù, la stregoneria…..  Interrogata in merito al tempo in cui ciò avvenne rispose che potevano essere trascorsi vent’anni…)(1).

 

 

(l) La superstizione dell'ago nelle sue relazioni coi morti e coi vivi si riscontra sotto varie forme e con diverse applicazioni nella storia. Vedi ad es.. DE GUBERNATIS : Usi funebri, pag. 75, e Usi natalizii, appendice del prof. G. FERRARO, pag. 201-202.

 

Seguono le deposizioni di quindici donne tra nobili e popolane e di due uomini : con quelle di Marta de Feno entra in scena una quinta strega, Caterina Loda, ed ha, come si vedrà in appresso, parte importantissima. Ecco in breve come, oltre al Notaio e al Console, si pronunciano gli altri testi :

Dep. di Caterina de Feno dalla quale può vedersi a quali discorsi ed emozioni dessero luogo le accuse di stregheria e come la si pensasse in paese :       

 

……..  Int. si ipsa scit ipsam Steffaninam esse strigam et maleficam respondit quod non et quod si credidisset non permisset ipsam Steffaninam conversari in domo sua. Int. si ipsa Steffanina conquesta est cum ipsa teste quod ipsa testis dixisset ipsam Steffaninam esse strigam respondit quod possunt esse quindecim dies vel circha quod dicta Steffanina accessit ad ipsam testem in domo sua et dixit eidem testi quae habet quendam fìlium quinque annorum qui male se habet a mense Augusti et non habet quasi nisi pellem quod ipsa testis dixerat et propalaverat ipsam Steffaninam esse strigam et maleficiasse dictum puerum suum dicendo: (Interrogata se lei stessa sapeva che Steffanina era una strega anche malefica rispose di no e che se l’avesse creduto non avrebbe permesso che la stessa Steffanina conversasse in casa sua. Interrogata se la stessa Steffanina si fu lamentata con la stessa testimone poiche la stessa testimone aveva detto che la Steffanina era una strega rispose che erano quindici giorni o circa che la stessa Steffanina andò dalla stessa testimone, in casa sua e disse alla testimone stessa che ha un figlio di cinque anni che si sente male dal mese di agosto e non ha quasi più pelle, Interrogata la stessa testimone aveva detto e propagato che la stessa Steffanina era una strega e che aveva compiuto un maleficio ai danni dello stesso suo fanciullo dicendo:) tu haij facto male a dir che jo sia stria et che habia guasto el tuo puto se tu lay dicto et ti perdono. (” Tu hai fatto male a dire che io sono una strega e che abbia guastato tuo figlio e su tu hai detto ciò ti perdono”.)

 

Int. Si nunquam dicta Steffanina dixit ipsi testi haec vel similia verba. (Interrogata se mai la stessa Steffanina avesse proferito parole tali o similari alla stessa testimone.) Io so che son stada accusada et so che me faran morire.(“Io so che sono stata accusata e so che mi faranno morire”.)  Respondit se audivisse dicta verba videlicet. (risponda se avesse detto queste parole naturalmente) Io so che sono stata accusada e si me faran morire contra justitia morirò per lo amor de dio ma non za perchè sia stria .... (Io so che sono stata accusata e se mi faranno morire contro giustizia io morirò per amor di Dio ma non perchè sia strega).

 

 Int. si dicta Steffanina dixit nunquam ipsi testi haec verba vel similia. (Interrogata Steffanina rispose che aveva osato dire tali parole) Tu hay facto male a desquatarme et ten inpagarò non vegnerà uno meso, me conforto de una cosa se jo morirò tu moriray, (”Tu hai fatto male a scoprirmi e denunciarmi e ti prometto che non trascorrerà un mese, mi conforto di una cosa: se io morirò anche tu morirai.) quae testis respondit quod non. …(La testimone rispose che non….. )   

 

Int. si de hoc (che vi fossero altre streghe) est publica vox et fama in dicta terra respondit quod non nisi de dictis quattuor (le solite), de quibus sine aliquo respectu dicitur quia sunt pauperes et vilis conditionis, reliquae vero sunt de nobilibus istius terrae et idec personae timent de ipsis loqui (1). Int. si ipsa credat dictas quattuor esse strigas respondit quod non… (Interrogata che vi fossero altre streghe o una pubblica voce e notizia nel territorio precedentemente citato rispose di no se non vengono considerate le quattro streghe (le solite) in merito alle quali si parla senza rispetto alcuno poiché sono povere e di bassa condizione, le altre in verità sono in merito ai nobili di questo territorio e così le persone avvertono un uggia che si parli degli stessi. Interrogata se lei stessa creda che le dette quattro siano streghe rispose che non….. )

Vi son lunghi interrogatori per metter in chiaro le precise parole dette da Steffanina a Caterina, e per istabilire come costei, d' accordo col Podestà, avesse portato il suo fìgliolino alle streghe detenute in Castello prima del supplizio ad finem ut intelligeret an esset maleficiatus seu strigatus.

 

(1) Martinolo de Leucho aveva   già affermato senza reticenze: .... Aliae sunt quae non nominantur quia sunt de primis.

 

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